Le orchidee si tengono in casa o fuori?

È un po’ l’eterna domanda che si fanno tutti, almeno noi coltivatori casalinghi.

Ce le vendono come “piante da appartamento”, e per buona parte dell’anno è meglio se le teniamo dentro casa. Ma che si fa quando la primavera fa capolino?

Confesso di essere sempre un po’ combattuta sull’argomento ma in verità la risposta è molto semplice: dipende dal tipo di orchidea.


Dentro o fuori? Generalizziamo, ma non troppo!

Qui vedremo i generi più diffusi in commercio, per rispondere a quanti più di voi possibile.

È importante però che quando prendete una pianta teniate il cartellino con il nome completo (che pure quello non sempre è corretto, mannaggia loro!).

Ci sono infatti centinaia di tipi diversi di orchidee, e alcune richiedono condizioni di coltivazione particolari che differiscono dalle loro parenti di “genere”.


Le Phalaenopsis

Per quelli che masticano poco i nomi tecnici, sono le orchidee più diffuse nei garden, dal fiorista o al mercato che sia. Un esempio? Eccolo:

Questo tipo di orchidea, di base, può stare in casa anche tutto l’anno, è una pianta da caldo e condizioni protette.

Io ho provato a metterle all’aperto, da giugno in poi, quando sono sicura che il clima non faccia più le bizze con sbalzi improvvisi di temperatura (riferimento climatico: Pianura Padana).

Si può fare? Sì. Fate solo attenzione a non lasciarle a secco, all’aperto si asciugano prima e bevono di più.

Altre indicazioni:

  • vanno messe all’ombra
  • no sole diretto
  • io evito i davanzali, che in piena estate diventano abbastanza caldi
  • le tengo esposte a Nord. Questo va bene a patto che il posto sia abbastanza luminoso.
  • occhio che non prendano pioggia. I ristagni di acqua fra le foglie sono fatali.

I Dendrobium

Anche questo tipo di orchidea è molto diffuso dal fiorista, e generalmente sopporta climi un po’ più freschi (non tutti, chiaramente).

Ecco un esempio di Dendrobium:

In generale, durante l’inverno è bene metterli in un punto della casa più fresco, non riscaldato ad esempio, ma luminoso. Questo passaggio è essenziale per la corretta crescita e fioritura successiva della pianta.

Già da marzo possiamo provare a metterli fuori. Io addirittura ho lasciato il mio tutto l’inverno in serra fredda (cioè quella esterna) e non ho avuto problemi.


I Cymbidium

Belli, eleganti e impressionanti. Sono piante costosette e amano il fresco, pure loro. Vale un po’ quanto detto per i Dendrobium.

Ne ho uno da anni e passa l’inverno appiccicato alla grande vetrina del nostro negozio, non riscaldato. Dopo aver fiorito in inverno, a primavera butta molti nuovi getti da sotto, quindi sembra gradire abbastanza la posizione.

Questo, ad esempio, è un Cymbidium:


I Paphiopedilum

Ecco, qui viene il bello. Ce ne sono tanti, e grosso modo li possiamo dividere in 3 categorie: da caldo, da intermedio, da fresco.

Ora, l’ottimo è sapere esattamente quale sia il vostro. In mancanza di nome, adottiamo un approccio prudente. Salvo sorprese amare, avrete trovato una delle varietà più diffuse che possono stare anche in casa tutto l’anno, come le Phalaenopsis.

Eventualmente potete metterli fuori verso giugno, sempre con le stesse accortezze di cui sopra.

Non so se dipenda da me, ma in generale le trovo orchidee molto… conservatrici. Nel senso che non amano affatto il cambio di posizione, sembrano gradire molto la stabilità. Credo quindi che tornerò a lasciarle in casa sempre. Magari è solo un problema mio, chissà.

Ad ogni modo, i Paphio sono queste deliziose scarpette:

Bene, concludo qui questa veloce carrellata. Hai dubbi o non sai cosa fare con la tua pianta? Mandaci una mail a info@orchigossip.it 😉


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