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Tutto quello che dovete sapere per far fiorire una phalaenopsis!
Le nostre amate phalaenopsis non hanno riposo invernale: significa che anche in inverno vanno innaffiate con regolarità. Tuttavia in autunno di solito sono meno attive: niente nuove foglie, radici o steli. Di solito è il momento migliore per rinvasare un’orchidea! Dico di solito, perché non è detto: alcuni esemplari potrebbero aver deciso di passare l’autunno con un nuovo stelo, per regalarvi un fiore a Natale.
Ecco allora la prima regola
Se c’è uno stelo, il rinvaso non si fa.
Infatti, andare a toccare le radici è sempre uno stress per la pianta (oltre che per il/la proprietario/a!), quindi per evitare che lo stelo si blocchi o peggio ancora che si secchi, per il rinvaso aspetteremo che la fioritura sia finita.
Prendiamo quindi una phalaenopsis già sfiorita. Ne ho qui qualcuna a disposizione: le ho recuperate da un’amica che non poteva più tenerle e l’occasione è propizia per dare un’occhiata alle radici.
Siamo alla seconda regola
Se vi arrivano piante nuove, appena possibile controllate radici e corteccia (detta anche “bark”).
Il motivo è semplice: la vostra nuova phalaenopsis potrebbe avere un aspetto sano, e nascondere un disastro nel vaso.
A proposito, spendiamo due parole per il bark, ovvero per la corteccia dove sono immerse le radici. Si tratta proprio di pezzettini di corteccia di conifera, che di solito si può acquistare in diverse dimensioni: troverete quindi il bark piccolo, medio e grande. Quale scegliere?
Dipende dalla dimensione della pianta: se avete una phalaenopsis mini in un vaso piccolo meglio la corteccia piccola. D’altra parte, una pianta con radici grosse si troverà meglio con un bark medio/grande, che permette anche una maggiore circolazione d’aria (ne riparliamo tra un po’).
Siamo pronti per iniziare! Procuratevi:
- la corteccia nuova (io ho scelto quella di medie dimensioni)
- un vasetto nuovo trasparente (oppure disinfettatene uno di recupero)
- una forbice
- un po’ di cannella
Eliminare il vecchio vaso
Prendete il colletto della pianta e tirate un po’. Può essere che le radici siano attaccate al vasetto: in questo caso potrebbe essere utile inumidirle, per staccarle più facilmente.
L’ideale sarebbe non rompere nessuna radice, ma non succede quasi mai. Quindi non abbiate paura! Se si rompe qualcosa, pazienza. Una volta che la pianta è fuori dal suo vaso potrete valutare lo stato di salute delle radici: devono essere belle sode, non importa se verdi o biancastre.
In questo caso le radici non sono male, nonostante il vasetto inadeguato e la corteccia ormai diventata terriccio.
Nota: la corteccia così come la si vede in foto può essere dannosa, perché resterà umida più a lungo del dovuto causando marciumi!
Pulire le radici
Prendete le forbici e disinfettatele con alcol o su fiamma (per esempio scaldandole sul fornello). Io preferisco la fiamma, perché così taglio e cauterizzo allo stesso tempo. Quindi forza, bisogna tagliare tutto ciò che è secco o marcito.
Il magico potere della cannella
A questo punto potreste spolverare le radici con un po’ di cannella. La cannella ha un buon effetto antifungino, quindi a meno che non ci siano grossi problemi di funghi o muffe (in questo caso serve un prodotto apposito!) una spolveratina dopo la pulizia delle radici può essere benefica.
Il nuovo vaso dell’orchidea phalaenopsis
Prendete il vasetto nuovo (o riciclato, purché ben pulito), che deve essere trasparente. Questo non tanto per permettere alle radici di fare la fotosintesi (che è minima) ma per poter controllare sempre il loro stato di salute.
Consiglio
Fate dei buchi al vasetto. Sì, lo so che non sono belli da vedere, ma un vasetto forato permette una maggiore circolazione d’aria e aiuta a evitare il marciume. Basta scaldare bene la punta della forbice sul fornello e appoggiarla alla plastica, che così fonderà.
Poi aprite le finestre 😉
Come rinvasare l’orchidea
Inserite la pianta nel vasetto prima di mettere la corteccia. Fate in modo che le radici appoggino sul fondo. Ricordate che in natura le phalaenopsis non stanno dritte come quando ce le vende il fioraio! Nel tempo tendono sempre ad appoggiarsi su un fianco, perché le loro antenate nelle foreste sono appese agli alberi.
Ne abbiamo parlato anche qui.
Fate in modo che la pianta stia un po’ inclinata. Oltre ad assecondare il suo portamento naturale, l’acqua scorrerà via più facilmente dalle ascelle fogliari, scongiurando i marciumi.
La corteccia
Siamo pronti per mettere la corteccia. Sì, ma quanta? Di nuovo ci aiuta sapere come vivono queste piante in natura: attaccate agli alberi, quindi con le radici all’aria. Meglio allora non esagerare con la corteccia: fate in modo che rimangano degli spazi vuoti, in modo che l’aria possa circolare meglio.
Tenendo ferma la pianta aggiungete la corteccia, scuotendo il vasetto in modo che i pezzettini trovino il loro posto, fino a che il tutto non raggiunge una certa stabilità.
Ecco qui, rinvaso finito! Visto che ci siamo, come pulire le foglie delle orchidee?
Mi trovo bene con l’aceto diluito, che ha il vantaggio di sciogliere i residui di calcare e lasciare le foglie belle lucide.
Infatti polvere, macchie di calcare o altre sostanze magari lasciate da insetti possono attirare altri parassiti. Se le foglie non sono pulite, la traspirazione della pianta non è ottimale.
Nei vari forum ho letto spesso di persone che puliscono le foglie con il latte. Trovo che sia abbastanza pericoloso, dato che i residui del latte sulle foglie potrebbero attirare insetti dannosi. E portare quindi più danni che benefici. Vi consiglio di non farlo!
E così, con la corteccia nuova, le radici in ordine e le foglie pulite le vostre phalaenopsis sono pronte per regalarvi una bella fioritura in primavera!
Se avete dubbi, domande o rinvasi particolarmente impegnativi da fare, siamo qui per consigliarvi!
Buongiorno e grazie per le informazioni molto chiare.
Io vorrei sapere cosa posso fare per far fiorire le Cattleya che ho comprato 2 anni fa e non sono mai fiorite… (anzi, erano 3 ma una piccola è morta)
Una delle due cattleya ha delle macchie marroni ed a entrambe seccano le punte dei nuovi germogli. Sono posizionate vicino alle Phalenopsis, davanti ad una grande finestra sempre aperta (so che hanno bisogno di molta luce) e le innaffio per immersione circa ogni settimana. Usavo anche un concime specifico ma ho smesso perchè mi sembrava troppo forte. Cosa sto sbagliando? Grazie mille, saluti
Ciao Francesco, potrebbe essere un fungo. Potresti quindi provare a spruzzare un funghicida sistemico a base di rame che puoi trovare in qualsiasi garden. Facci sapere se trovi beneficio!
Grazie mille Silvia. Per ora le ho tutte reinveste, sia catteleya che phalenopsis e purtroppo ho trovato che le radici erano un disastro… c’era perfino il muschio. Ho seguito le tue indicazioni per il rinvaso. Vediamo cosa succede.
Nel rinvaso non so se il bark deve essere asciutto o umido e quanto tempo si deve aspettare per innaffio e concime, grazie.
Ciao Carla, l’ideale sarebbe lasciare il bark in ammollo qualche ora. Quando è ben imbibito di acqua è poi il caso di aspettare che si asciughi per bene prima di passare all’innaffiatura successiva (secondo la famosa regola delle radici color verde argento). Per la concimazione io aspetterei che eventuali tagli si siano cicatrizzati. Se invece non hai tagliato nulla (se non le radici secche), non vedo controindicazioni a iniziare a concimare dalla prima innaffiatura (o perlomeno, io l’ho sempre fatto e non ho mai avuto problemi). Grazie!
Ciao,
Volevo chiedere se per la pulizia delle foglie intendi l’aceto di vino/mele o quello bianco.
Grazie.
Elena
Ciao Elena, in realtà ho usato entrambi. Forse però quello di mele è più delicato.
Silvia
Ciao ragazze !
letto l’articolo, bello e chiaro e con foto fatte bene davvero , perfette per i dubbi dei primi rinvasi, ma……questa volta ho un “ma”…
La spolverata di cannella sulle radici ,non mi convince molto !
Se proprio si vuole/deve mettere cannella ho sempre saputo solo un velo sul taglio…ditemi cosa ne pensate !!!
Ciao e avanti cosi !!
ele
Ciao Eleonora, grazie! Penso che vada benissimo anche un velo direttamente sul taglio. A volte però mi è capitato che ci sia molto da ripulire, e che tutte le radici abbiano un po’ sofferto per via del bark deteriorato. Penso quindi che il blando potere antifungino della cannella possa essere utile anche sul resto; non ha effetti collaterali. A meno che non si voglia usare un prodotto per cicatrizzare, allora assolutamente solo sul taglio!
Grazie Silvia,pensavo che la cannella potesse seccare le radici, ma buono a sapersi !!!