Gossip con Gérard Schmidt de l’Amazone Orchidées

Qualche anno fa ho incontrato alla mostra di Schio Gérard Schmidt di L’Amazone orchidées.

Mi hanno molto colpito i suoi meravigliosi Paphiopedilum che non avevo mai visto in quei colori e altre strane orchidee che aveva portato per l’esposizione.

Mentre lo aiutavo al suo stand ho scoperto che aveva anche scritto un libro con molte informazioni utili per imparare a coltivare le orchidee… cosa c’è di meglio per una persona alle prime armi?

Negli anni ci siamo tenuti in contatto incontrandoci alle varie mostre, e ora facciamo un po’ di gossip con Gérard Schmidt de l’Amazone Orchidées!

Chi è Gérard e come è nata la tua passione?

Sono nato nel 1959 in Alsazia (Francia) proprio vicino al confine tedesco in una fattoria che era in agricoltura mista (allevamento e colture), che mio padre ha convertito nel 1964 in agricoltura biologica di frutta e verdura (era avanti nella visione dell’agricoltura!!).

A 13 anni ho scelto il mio percorso professionale e ho optato per l’orticoltura. Dopo aver visitato le scuole della mia regione (che non ho trovato abbastanza interessanti) ho scelto di trasferirmi in Belgio e ho trovato la scuola di cui avevo bisogno: l’Istituto provinciale superiore di studi orticoli ad Anderlecht (Bruxelles).

Ho fatto 7 anni di studi (dal 1973 al 1980). Gli studi includevano le 4 sezioni orticole: floricoltura, mercato del giardinaggio, arboricoltura della frutta, arboricoltura ornamentale e architettura del giardino. Solo nella sezione Floricoltura c’erano circa 10.000m² di serre e ovviamente c’erano serre dedicate alla coltivazione di orchidee.

Quando nasce la tua azienda?

Nel 1980 ho creato la mia azienda dedicata alla coltivazione di orchidee. Coltivo orchidee da 47 anni, di cui 40 professionalmente.

L’azienda, che gestisco con mia moglie Béa, si trova a Nalinnes nella regione Entre Sambre et Meuse, vicino a Charleroi; quindi nel centro sud del paese a soli 25 km dal confine francese.

Durante questi 40 anni ho coltivato molti tipi di piante nel vasto mondo delle orchidee, ma poiché è necessario adattarsi costantemente, cambio spesso genere per seguire i desideri dei clienti e le mode.

Infatti negli ultimi 20 anni ho optato per la più grande diversità possibile, con particolare attenzione ai generi Paphiopedilum, Odontoglossum e ibridi intergenerici, Cymbidium, Dendrobium (alcune sezioni) e molti generi botanici diversi.

L'Amazone Orchidées Gérard Schmidt

Quali sono le prime difficoltà che hai trovato come professionista?

A 13 anni ho fondato la mia collezione e ho continuato durante gli studi, e fu cosi che quando finii gli studi mio padre venne a prendermi con un camion e lo riempii con le orchidee che nel frattempo avevo lasciato nelle verande di vari amici.

Questo fu l’inizio, poi ho cominciato a coltivare per conto mio, e a comprare da coltivatori esperti che coltivavano da molto, come per esempio Vacherot & Lecoufre Boissy Saint Léger a Parigi, uno dei più antichi coltivatori del mondo.

Oggi sono solo un piccolo pezzo di quello che una volta furono per lungo tempo. Questa azienda è in continua attività da più di 130 anni! Erano i più avanzati nel settore delle orchidee, quelli che per primi hanno sviluppato gli ibridi ed i primi a fare cloni di orchidee, e per questo i migliori.

Per finanziare queste nuove colture ho diversificato i prodotti, per esempio gerani, piante da balcone e altre. Bisogna aspettare anni per avere nuove piante di orchidee, e perché tu le possa vendere. In effetti a meno che tu non abbia di tuo molti soldi oppure che tu non vinca al lotto, rimani finanziariamente scoperto per un periodo molto lungo.

Energia

Un secondo fattore rilevante è l’approvvigionamento energetico per le serre.

Nel 1983 ho comprato un sistema di riscaldamento che funzionava coi bozzoli di mais, ma non ha mai veramente funzionato. È stato un fiasco totale: non ha mai funzionato e mi è costato una fortuna. Comprai il prototipo, ma senza saperlo. All’epoca mi è costato molte energie e soldi. Alla fine avrei potuto brevettarlo, tante erano le modifiche che ho dovuto apportare. E anche se non sono un tecnico, funzionava comunque meglio che all’inizio.

Quattro anni fa ho comprato un novo sistema di riscaldamento a carbone dalla Siberia. Questo speciale carbone in teoria non dovrebbe produrre scorie, ma nella realtà dei fatti si generano comunque, e il bruciatore non è adatto per lavorare con le scorie, cosi ogni giorno devono essere rimosse. Nel frattempo anche questa ditta ha fallito.

Clima

Le stagioni sempre più miti? Si, ma abbiamo sempre più vento, che ghiaccia e così riscaldare costa sempre lo stesso.


Hai mai creato un’orchidea?

Si, faccio ogni anno circa 50 incroci, non solo da nuove piante ma a volte riprendo anche vecchi incroci, come questo che si chiama Charles Sladden come il primo incrocio che venne fatto.

Paphiopedilum Charles Sladden

Hai una famiglia di orchidee favorita?

Cypripedium ma anche Cymbidium ed Odontoglossum.

Oggigiorno il Cypripedium è il più ricercato, anche perché è il più difficile da clonare.

Un esempio è questa orchidea, e se guardi le vecchie foto, dei primi tentativi (100 anni fa) erano brutte, molto peggiori di questa, perché per questa sono state usate delle piante madri migliori.

Ecco perché i fiori sono così grossi e così belli. Anche questo influisce: se hai delle buone madri allora ottieni anche dei buoni figli. E questo non riesce a farlo chiunque: bisogna selezionare le madri e il processo dura anni, poi bisogna provare a fare gli incroci e selezionare anche quelli.

Io faccio la selezione e gli incroci, poi il seme va in laboratorio, e poi ricevo le piante che continuo a far crescere.


Come si fa un incrocio di orchidee?

Si prende il polline, in alcune piante e poi lo si deposita sull’organo femminile di un’altra pianta. In natura questo lavoro è fatto dalle api.


Vedo che hai molti Paphiopedilum qui, hai un paphio preferito?

Si, mi piacciono quelli con i baffi 🙂 Per esempio i Rothschildianum. Questo gruppo è tra i più difficili, crescono molto lentamente. Per questo motivo molti coltivatori l’hanno usato poco.

Inoltre le piante sono molto grandi e molto costose. Ho selezionato per anni queste piante ed adesso ho degli ottimi esemplari.  Ovviamente il presupposto è che devono essere ben coltivati.


Hai un pedigree per ogni pianta?

Certo! Gli incroci si indicano sempre in questo modo, ad esempio: la specie  Paphiopedilum rothschildianum, e poi il nome della varietà.

Qualche tempo fa selezionai un Rothschildianum che mi diede 3 piante, era nella norma; per confronto, un americano raccolse più di 1000 piante da una semina. Due anni fa incrociai due delle mie migliori piante madri ed ebbi anche io più di 1000 piante… come erba. Questo è stato un successo! 


Cosa ti gratifica di più?

Trovare sempre qualcosa di nuovo, qualcosa che si può fare meglio.

La famiglia delle orchidee è così grande che le possibilità sono immense. Si possono fare nuove piante, nuove forme, nuovi colori: tutto è molto interessante ma chiaramente non così facile.

Bisogna sempre attendere anni prima di vedere la fioritura e capire se hai avuto fortuna o meno.


Quale premio ti è piaciuto di più?

Ne ho una montagna di premi, ma per me non sono così importanti.

Seleziono le piante al meglio, ma talvolta si viene premiati per delle piante che sì, sono ok, ma magari le piante veramente belle, quelle ben selezionate, non vengono notate. I giudici italiani sono tra i migliori.


Hai qualche consiglio per un principiante che voglia coltivare qualcosa a casa?

Deve selezionare tra piante buone e poi fare delle prove. Se non si vuole perdere molto denaro facendo tante prove si può optare per piante giovani prese da dei professionisti, come ho fatto anche io.
Poi si selezionano le piante che fioriscono e che crescono bene.

Cosa intendi per crescere bene?

Intendo una crescita vigorosa, per esempio una pianta che cresce solo da una parte non è buona. Deve crescere in maniera omogenea, simmetrica. Se cresce bene, allora anche le radici sono buone e sarà bella anche la fioritura.


Cosa ci dici della mostra a Bolzano da Schullian?

A Bolzano ho sempre trovato una clientela appassionata e un centro di interesse abbastanza aperto. Inoltre ci sono molte persone adorabili che mi piace vedere ogni anno… e la regione è meravigliosa!

Per il trasporto ci vogliono 3 giorni per imballare e caricare il veicolo che viene sempre riscaldato alla temperatura corretta qualunque cosa accada…

Porto sempre le migliori piante da fiore del momento e alcune grandi sono riservate soprattutto per questa mostra.

? Vuoi saperne di più sulla mostra da Schullian? Leggi l’articolo.

Link utili

L’Amazone orchidées
Il blog
Il libro

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