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È il mese di ottobre quando la redazione di Orchigossip parte per la visita alle serre di Floricoltura Menin, la più grande azienda di coltivazione di orchidee Phalaenopsis in Italia.
E come il mare di cioccolato di Willy Wonka, noi abbiamo camminato in uno di orchidee.
Come nasce Floricoltura Menin
Un mestiere di famiglia, quello dei fiori, che 30 anni fa a Carceri (Padova) ha preso la via della coltivazione delle orchidee Phalaenopsis, quelle che troviamo sempre nelle loro spettacolari e durevoli fioriture dal fiorista o al garden.
Erano tempi in cui l’orchidea era un fiore raro, costoso e piuttosto misterioso. Poco si conosceva delle sue condizioni di coltivazione, non solo in casa ma anche in serra.
La richiesta però cresceva, tanto che la Phalaenopsis, credendosi forse una pianta infestante, colonizzò via via le serre di Floricoltura Menin, fino a rimanere l’unica graditissima ospite.
Come funziona una “fabbrica di orchidee” e un po’ di numeri
Oggi Floricoltura Menin possiede 7 ettari di serre nella campagna veneta dove le Phalaenopsis fioriscono tutto il tempo dell’anno.
Il ciclo di produzione prevede che ogni settimana arrivino 50.000 piantine dall’Olanda, trasportate in camion coibentati e a temperatura controllata, e che vengano poi rinvasate e messe a vegetare.
Contemporaneamente, altre 50.000 fanno spazio, e si spostano dalla serra calda di vegetazione a quella fredda, che servirà a portarle a fiore.
Ad altre 50.000 viene messo il tutore e altrettante vengono caricate sui camion per la vendita.
Totale: 200.000 orchidee al mese e 2.500.000 all’anno 😱
Una catena quindi, dove i tempi di coltivazione sono programmati nei dettagli: 35 settimane in serra a 28 °C per vegetare, dalle 18 alle 23 settimane in serra fresca per la fioritura, e poi via dal fiorista di turno. Ore di luce al giorno: 16-17.
Lavorare con le orchidee 30 anni fa
Monica Menin ci racconta di quanto sia cambiato il modo di coltivare le orchidee in questi decenni:
Quando noi abbiamo iniziato non c’erano né tecnici né conoscenze. Abbiamo imparato sul campo. Adesso ci sono i tecnici olandesi che fanno da dottore, ti danno dei consigli e ti informano su determinate varietà, o innovazioni tecniche.
Le quantità di piante prodotta era molto limitata e gli steli floreali, ad esempio, venivano legati già in fase di crescita, il che costringeva i coltivatori a passare più volte per guidare lo stelo in formazione. Oggi, invece, gli steli vengono legati appena prima della fioritura, in modo che i fiori si aprano tutti nello stesso verso.
Lo staff di Orchigossip, ricordando tutti i caduti delle legature improvvisate 😩, ha così scoperto che le varietà coltivate nelle serre di Menin hanno steli particolarmente flessibili per poterli legare all’ultimo.
L’importanza dell’acqua
Da Menin l’acqua non si compra, si raccoglie. Quella piovana finisce in grossi bacini di raccolta che assicurano il rifornimento per tutto il tempo dell’anno.
Naturalmente viene prima disinfettata per evitare la propagazione di eventuali malattie o parassiti, e oltre che essere una soluzione sostenibile è anche la più adatta grazie al ph dell’acqua piovana.
La sostenibilità, tra l’altro, è anche quella energetica data dall’impianto fotovoltaico e da un gruppo di cogenerazione con recupero dei fumi. La manutenzione di un complesso del genere è piuttosto complessa, tanto che una squadra apposita di manutentori assicura il buon funzionamento delle serre.
La scelta della Phalaenopsis
Negli anni, in serra, hanno fatto capolino anche Miltonia, Cymbidium, Dendrobium e pure qualche Cattleya, ma alla fine è stata la Phalaenopsis a spuntarla grazie alla lentezza della sua fioritura che lascia tutto il tempo necessario per la vendita.
Altri generi sono più veloci e hanno bisogno di temperature più basse per fiorire (13-15°C), cosa economicamente insostenibile qui da noi in primavera e in estate.
Oggi da Menin si coltivano varietà di Phalaenopsis a fiore grande e piccolo, la vendita è costante tutto l’anno e pare che il pubblico italiano ami particolarmente quelle a fiore grande (al contrario invece di ciò che accade nel nord Europa). Non si usano coloranti per fiori, che vengono invece utilizzati spesso nelle piante destinate alla grande distribuzione.
Per finire, abbiamo chiesto a Monica il perché del successo delle Phalaenopsis in questi ultimi anni:
Le orchidee hanno un po’ sostituito il mazzo di fiori in casa. Il mazzo di fiori dura 15 giorni, ma queste ti durano anche un paio di mesi, con qualche accortezza rifioriscono e ti danno soddisfazione.
Come non essere d’accordo. D’altronde la Phalaenopsis resta l’orchidea più affidabile, elegante, facile da coltivare e da far rifiorire in casa.