“Attenta che vuole caldo” mi hanno detto subito. Quando mi è capitata tra le mani la pianta ho capito: quei radicioni grossi e rigidi parlano chiaro, è molto Vanda!
Un po’ di geografia
Per spiegare chi è Amami Jishi forse è meglio cominciare dalla collocazione geografica: a sud del Giappone, in pieno Pacifico, galleggiano placide le isole Amami. Più precisamente, si trovano fra Giappone e Taiwan, di fronte grossomodo a Shangai, e fanno parte del grande arcipelago Ryūkyū.
? Hai mai fatto caso a quanto è lungo il Giappone? Ci si potrebbe fare uno di quei viaggi alla Marco Polo: “Imperi sconosciuti: dal mare di Ochotsk al Mare Cinese Orientale“. Nomi che evocano lontananze inesplorate.
Tutto questo per dire che le Neofinetia “Amami” nascono nel profondo e caldo sud di isole battute dal sole e dalle maree, e sono per questo abbastanza diverse dalle altre.
Amami Jishi 美 獅子
Anche in questo caso non è facilissimo trovare notizie nel web: Jishi, o Shishi, è una creatura leggendaria rappresentata con le forme del leone. La sua statua svetta un po’ minacciosa davanti ai templi scintoisti, che protegge dalle forze del male. Chissà poi come hanno fatto i giapponesi a conoscere il leone! La questione si perde nella notte dei tempi… un enigma degno di Voyager.
A ben vedere comunque, il portamento della pianta ricorda la fierezza della criniera di un Shishi: le foglie ad ago sono tutte contorte e girate su se stesse, e la pianta abbonda di getti laterali che ne amplificano il movimento.
Gossip time ? Se non fosse che l’hanno già battezzata “leone” mi verrebbero in mente certe statue del Bernini… chessò Apollo e Dafne, o il Ratto di Proserpina. Amami Bernini?


Perché prenderla
Beh, anzitutto perché da qualunque punto la guardi non è mai uguale, un po’ come le montagne, no? È talmente girata e rigirata che non capisci neanche più qual è la pianta madre. Davvero affascinante!
Perché ha esigenze di coltivazione diverse dalle altre, e le scoprirò via via anch’io. Intanto l’ho messa in bark medio misto a carbonella, su consiglio di Franca che si raccomandava un 30% di inerte insieme al bark (pomice media ad esempio).
Proseguirò con il non dare un riposo freddo, e studierò bene la posizione dove piazzarla. Le isole Amami hanno un clima subtropicale umido con estati calde e inverni miti e precipitazioni abbondanti tutto l’anno, specialmente a maggio, giugno, settembre.
E guardiamoci un po’ di temperature allora! Non che casa mia assomigli a una foresta tropicale, ma almeno avremo un’idea sul da farsi:
E poi che dire, è bella! È una piccola opera d’arte, puro movimento cristallizzato.