Ogni anno, al garden Schullian di Bolzano, viene organizzata una bellissima manifestazione orchidofila. Si tratta di una piccola mostra mercato che ha luogo all’interno del garden, con una magnifica esposizione di esemplari nelle serre storiche del vivaio. È un’appuntamento che noi di Orchigossip generalmente non ci facciamo sfuggire, perché è un’ottima scusa per fare una gita tra amiche e comprare qualche piantina… ovviamente 🙂
L’anno scorso sono tornata con un’orchidea che in realtà non volevo acquistare. L’ho presa per fare contento il moroso, che aveva guidato fino a Bolzano e avanzava il diritto di scegliere almeno una pianta. Non mi convinceva perché 1. era un Dendrobium e io non ho molta dimestichezza con questa specie, 2. dopo una veloce occhiata in rete pareva si trattasse di una pianta che richiedeva un ambiente fresco, requisito arduo da soddisfare a casa nostra e 3. era grande. Molto grande.
Era un Dendrobium, dicevamo, con dei bellissimi fiori fucsia quasi fluorescente e labello arancione. Il cartellino non era di grande aiuto: era scritto male e non si capiva niente, a parte appunto la scritta “Dendrobium”. Dopo una mezz’ora buona di brainstorming siamo giunti alla conclusione che fosse scritto “Dendrobium sulawesi x melianthum”, ma cercando in internet non trovavo piante con questo nome. Certo, il moroso non poteva che scegliere una pianta inesistente…! La faccenda richiedeva un certo impegno, e dato che ci siamo portati a casa un’orchidea senza sapere di preciso cosa fosse, ho cercato di riprodurre le condizioni del vivaio in cui l’ho trovata (suggerite tra l’altro anche dal venditore): fresco e luminoso.

Nel frattempo, ho cercato di darmi da fare. Le mie ricerche in internet cominciavano a produrre qualche risultato: intanto, “sulawesi” in realtà era “sulawesiense” (le due definizioni vengono indicate come sinonimi, ma la prima è più rara). Fin qui, facile. La specie “sulawesiense” è originaria delle isole Molucche, cresce dai 1200 metri in su e quindi ama temperature fresche; è una pianta piccola (a differenza della mia), decidua (e infatti il mio Dendrobium aveva canne prive di foglie), fiorisce dalle canne più vecchie e spoglie (come la mia) e ha fiori di un fucsia intenso che brillano alla luce del sole. Esattamente come la mia pianta, che però in aggiunta ha fiori con un labello arancione. Probabilmente questa caratteristica, assieme alla dimensione, arriva dall’altro genitore. E qui comincia il difficile.

Mi restava infatti da individuare la specie “melianthum”, che apparentemente non esisteva. Infatti, tutte le ricerche portavano a un’altra specie, il “mohlianum”. Saranno sinonimi anche questi?
Partendo dal presupposto che fosse così, mi sono allora concentrata sulla specie “mohlianum”. Anche queste orchidee, originarie delle isole del pacifico meridionale (Solomon, Fiji, Vanuatu, Samoa), sono piante di montagna (crescono sui 1500-2000 metri), fioriscono dal tardo inverno alla prima estate sulle canne già spoglie, e hanno fiori di un magnifico arancione.

A questo punto avevo risolto il grosso del problema, perché entrambi i genitori sono da serra intermedia/fresca. Si è rivelata però abbastanza accomodante da questo punto di vista, dato che è sopravvissuta all’estate infernale del mio terrazzo esposto a sud. Ho rimediato innaffiando e nebulizzando tutti i giorni, anche due volte al giorno, e lasciandola poi fuori fino a ottobre inoltrato. Riepilogando:
– temperatura: serra intermedia/fresca (con tolleranza); all’esterno dalla tarda primavera all’autunno inoltrato, in casa durante l’inverno
– luce: brillante, ma mai sole diretto in estate
– acqua: abbondante, lasciando però asciugare bene tra una innaffiatura e l’altra
– buona circolazione d’aria
In natura è pendula, ma non potendo coltivarla a testa in giù, ho optato per la corteccia in un vaso che si possa appendere, in modo da lasciarle più spazio possibile.
È una pianta generosa: da quasi due anni fiorisce puntualmente una volta ogni sei mesi, anche se a ogni fioritura l’intensità del colore varia dal fucsia brillante al rosa tenue.



Ti perdona gli errori più grossolani, anche le sviste sui genitori… sì perché il cartellino era un pochetto confuso, e alla fin fine ho scoperto che la varietà non è “mohlianum” ma “melinanthum“… originaria di Papua Nuova Guinea, con fiori di un magnifico colore arancione-rosso.
Fortunatamente, la coltivazione è simile!
